« Panormus conca aurea suos devorat alienos nutrit »
« Palermo conca d’oro divora i suoi e nutre gli stranieri »
Così recita l’iscrizione posta ai piedi della scultura raffigurante il Genio di Palermo, misterioso nume pagano tutelare della città, probabilmente risalente all’epoca pre-romana, che occupa lo scalone di ingresso di Palazzo delle Aquile a Palermo. L’espressione lascerebbe supporre una eventuale discendenza del Genio da Kronos o Saturno, divinità del tempo e dell’agricoltura, divoratore dei propri figli e simbolo di pienezza e abbondanza.