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Arte

IL GRAND HOTEL DES PALMES E LA CHIESA ANGLICANA

05Dic

Luogo di intrighi e misteri, il lussuosissimo Grand Hotel des Palmes, simbolo della Belle Époque, è legato alla storia della famiglia Whitaker che lo fece progettare nel 1874 eleggendolo a residenza privata. Collegato da un passaggio segreto all’antistante Chiesa Anglicana e immerso in un lussureggiante e rigoglioso giardino di palme che si estendeva fino al mare (da qui il pretenzioso nome francese in armonia con il clima aristocratico del tempo) il palazzo fu trasformato dal grande architetto Ernesto Basile agli inizi del XX secolo in uno degli alberghi più lussuosi di Palermo, proprio quando la città era annoverata fra le grandi capitali europee.

LA SALA POMPEIANA E LA SALA CINESE A PALAZZO REALE

02Dic

All’interno di Palazzo dei Normanni, uno dei siti Patrimonio dell’Unesco inserito nell’itinerario arabo-normanno di Palermo, oltre alla famosissima Cappella Palatina, esistono diverse sale di rappresentanza appartenute alla famiglia reale che meritano un’attenzione particolare. Tra queste spiccano la Sala Pompeiana e la Sala Cinese, considerate un unicum nel loro genere specie dopo gli accuratissimi lavori di restauro che ne hanno riportato alla luce i loro preziosi affreschi.

PALAZZO BRANCIFORTE, TRA PASSATO E PRESENTE

19Nov

Luogo unico in cui si fondono arte moderna e contemporanea, Palazzo Branciforte ha un legame profondo con la storia di Palermo fin dal XVII secolo, quando vi dimorava la famiglia Branciforte/Raccuja, diventando una delle più sontuose dimore patrizie della città. Trasformato agli inizi del XIX secolo nella sede del Monte di Pietà, o “Monte di Santa Rosalia”, in omaggio alla Santuzza, oggi ospita prestigiose collezioni: archeologiche, filateliche, numismatiche, sculture, una ricchissima collezione di maioliche oltre alla storica Biblioteca con i suoi circa 50.000 volumi.

UNA GROTTA DI CORALLO BIANCO: L’ORATORIO DI SANTA CITA

15Nov

Tra la fine del quindicesimo e l’inizio del sedicesimo secolo a Palermo si sviluppa una grande tradizione decorativa, il marmo. Ma le sculture in marmo avevano come loro limite la ricerca e il costo eccessivo dei materiali. Ecco perché fu ben presto sostituito dallo stucco, composto di gesso, calce e polvere di marmo, lavorato su strutture di supporto in legno. Fra i protagonisti di questa nuova tendenza decorativa eccelle Giacomo Serpotta che lavora insieme alla sua famiglia alla decorazione di molte chiese e oratori della città.

UNA PASSEGGIATA A MONREALE

05Nov

Alle pendici del Monte Caputo, a 7 Km da Palermo ed elevato sopra la Conca d’Oro in uno scenario d’eccezionale bellezza, sorge Monreale, in epoca normanna riserva di caccia dei regnanti che ben presto vi costruiscono anche la loro residenza. Ogni suo angolo parla di storia, arte e cultura, ma ciò che la rende famosa nel mondo e da sempre meta di innumerevoli turisti è il suo maestosissimo Duomo, capolavoro d’arte Arabo-Normanna, fatto erigere da re Guglielmo II, tra il 1172 e il 1176.

LA PUPA DEL CAPO

02Nov

All’interno del mercato popolare del Capo, in via Cappuccinelle, all’esterno del panificio Morello, fino a qualche anno fa si poteva ammirare a pupa ru Capu, un pannello in mosaico che per più di un secolo è stato uno dei luoghi simbolo dell’identità culturale della città. Un regalo di nozze molto particolare la cui origine, dopo 95 anni, è ancora avvolta nel mistero.

PALAZZO ABATELLIS

29Ott

In una delle vie storiche e più antiche della città, in via Alloro, si trova Palazzo Abatellis, sede della Galleria Regionale, dove è possibile ammirare collezioni di arte medievale e moderna, nonché una ricca pinacoteca che documenta l’iter della pittura in Sicilia fino al ‘500. Il nucleo più consistente delle Collezioni della Galleria si è andato formando nel corso dell’Ottocento, prima con cospicue donazioni da parte di privati e, più tardi, a seguito della legge di soppressione delle corporazioni religiose.

Tre però sono i suoi gioielli più preziosi che meritano la visita al palazzo.

LA ZISA E I SUOI DIAVOLETTI

24Ott

El Aziz, la splendida. Così fu chiamata dagli arabi quando fu costruita sotto il regno di Guglielmo II e rappresenta una delle più significative testimonianze dell’arte arabo-normanna in Sicilia.

Influenzati dai loro predecessori, i sovrani normanni vollero residenze ricche e fastose come quelle degli emiri ed organizzarono la vita di corte sul modello di quella araba, adottandone anche il cerimoniale ed i costumi.