Ci troviamo nel cuore pulsante della città, il centro tradizionale per eccellenza, non solo geografico e simbolico ma anche della sua storia. Perché ai Quattro Canti via Maqueda e corso Vittorio Emanuele si incrociano sotto gli occhi dei re spagnoli e delle quattro sante patrone. Delimitato dal Canto del Mandamento Castellamare e protetto da Sant’Oliva, Palazzo Costantino di Napoli si erge con i suoi ottomila e settecento metri quadrati di stucchi, affreschi, scaloni e saloni settecenteschi, tutti da svelare.
Dieci ettari di estensione, una storia bicentenaria: l’Orto Botanico è il più antico giardino scientifico d’Europa, tra le istituzioni più prestigiose a livello internazionale. Voluto in epoca borbonica da alcuni nobili e studiosi palermitani con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo delle scienze botaniche nell’interesse della medicina e dell’agricoltura, ospita la flora di tutti i continenti con eccezionali esemplari.
Il complesso, sorto nel 1789 in stile neoclassico (primo esempio in Sicilia), comprende l’edificio centrale, il Ginnasio destinato alle lezioni di botanica, l’erbario, l’alloggio del direttore, e i due corpi laterali del Calidarium e del Tiepidarium.
Negli oltre 10 ettari della sua attuale estensione accoglie una collezione scientifica di oltre 12.000 specie differenti di piante viventi coltivate in piena terra, tutte disposte secondo criteri sistematici (il sistema sessuale di Linneo e quello filogenetico di Engler), si possono ammirare stupendi esemplari di Ficus Magnolioides, di Dracene, di Aloe, moltissime collezioni di piante esotiche e tante specie di palme provenienti da tutti i continenti. Inoltre nel suo “herbarium mediterraneum” sono conservate diverse decine di migliaia di piante essiccate che costituiscono un grande patrimonio di interesse scientifico e culturale.
Una passeggiata lungo i viali è un viaggio nella scienza, nell’arte, nella natura.
Un tuffo nel passato nel cuore di Palermo: all’interno dei saloni settecenteschi di Palazzo Torre Piraino di via Garibaldi si trova la casa-museo Stanze al Genio, nata nel 2008 con l’obiettivo di rendere fruibile al pubblico una raccolta di mattonelle antiche collezionate in oltre trenta anni e tuttora in crescita.
A pochi passi da Palazzo Reale e dalla Cattedrale sorge lo storico Palazzo Conte Federico, uno dei più antichi e prestigiosi edifici di Palermo. Ubicato tra Via dei Biscottari e Piazza Conte Federico dentro le primitive mura della città, è un luogo pieno di fascino in cui vi aleggia un’atmosfera misteriosa: dalle mura puniche, alla Torre di Scrigno, alla massonica Galleria del Ballo, rappresenta una delle più belle testimonianze della vita aristocratica palermitana.
Palermo arabo-normanna con il duomo di Cefalù e quello di Monreale, il Parco archeologico della Valle dei Templi ad Agrigento, l’Etna, la Villa Romana del Casale, le città barocche del Val di Noto, le Isole Eolie, Siracusa e le Necropoli ruprestri di Pantalica, insieme alla Dieta Mediterranea e all’Opera dei Pupi sono i beni che l’UNESCO ha riconosciuto come eredità culturale mondiale, facendo della Sicilia stessa “patrimonio culturale dell’umanità”.
Nel 1798 il re Ferdinando di Borbone, cacciato da Napoli dalla Rivoluzione Partenopea, si rifugiò con la famiglia reale e la sua corte a Palermo. Amante della caccia e della natura, elesse come sua dimora un piccolo edificio in stile orientaleggiante all’interno del Real Parco della Favorita, riserva di caccia e luogo di diletto della corte borbonica. La tenuta però non era dedicata esclusivamente agli svaghi del re e della nobiltà, ma vi furono impiantate dal re stesso estese coltivazioni di agrumi ed altri alberi per dedicarsi alle sperimentazioni agricole.
Palazzo Chiaramonte, detto anche Steri, (dal latino Hosterium = palazzo fortificato), si trova nel quartiere medievale di Piazza Marina. Caratterizzato da bifore e trifore sormontate da archi o ornate da motivi geometrici policromi, nel 1300 fu la dimora della nobile famiglia dei Chiaramonte. Dai primi del ‘600 fu sede del Tribunale dell’Inquisizione con le camere di tortura e le celle di reclusione dove venivano imprigionati tutti coloro che erano accusati di eresia o stregoneria.
Luogo unico in cui si fondono arte moderna e contemporanea, Palazzo Branciforte ha un legame profondo con la storia di Palermo fin dal XVII secolo, quando vi dimorava la famiglia Branciforte/Raccuja, diventando una delle più sontuose dimore patrizie della città. Trasformato agli inizi del XIX secolo nella sede del Monte di Pietà, o “Monte di Santa Rosalia”, in omaggio alla Santuzza, oggi ospita prestigiose collezioni: archeologiche, filateliche, numismatiche, sculture, una ricchissima collezione di maioliche oltre alla storica Biblioteca con i suoi circa 50.000 volumi.
Tra la fine del quindicesimo e l’inizio del sedicesimo secolo a Palermo si sviluppa una grande tradizione decorativa, il marmo. Ma le sculture in marmo avevano come loro limite la ricerca e il costo eccessivo dei materiali. Ecco perché fu ben presto sostituito dallo stucco, composto di gesso, calce e polvere di marmo, lavorato su strutture di supporto in legno. Fra i protagonisti di questa nuova tendenza decorativa eccelle Giacomo Serpotta che lavora insieme alla sua famiglia alla decorazione di molte chiese e oratori della città.