All’interno di Palazzo dei Normanni, uno dei siti Patrimonio dell’Unesco inserito nell’itinerario arabo-normanno di Palermo, oltre alla famosissima Cappella Palatina, esistono diverse sale di rappresentanza appartenute alla famiglia reale che meritano un’attenzione particolare. Tra queste spiccano la Sala Pompeiana e la Sala Cinese, considerate un unicum nel loro genere specie dopo gli accuratissimi lavori di restauro che ne hanno riportato alla luce i loro preziosi affreschi.
La Sala Pompeiana, voluta da Leopoldo di Borbone, luogotenente di Sicilia nel 1830, venne decorata intorno al 1830 da Giuseppe Patania, secondo i canoni neoclassici. Ispirandosi alle scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei, l’artista rappresentò figure mitologiche su un particolarissimo sfondo verde-azzurro.
La Sala Cinese invece, dipinta dai fratelli Patricolo, evoca la moda imperante tra il XVIII e il XIX secolo presso quasi tutte le corti europee, che si riconducevano ad argomenti orientaleggianti in grado di mostrare tematiche già presenti all’interno della Casina Cinese, al Parco della Favorita.
Una moda diffusasi a Palermo in seguito all’arrivo, nel 1798, di Ferdinando IV di Borbone e della regina Maria Carolina che fecero arredare gran parte degli ambienti con originali mobili orientali, laccati in legno, dai colori nero, rosso e oro. Nella Sala, utilizzata spesso come sala da tè, vengono raffigurati oltre a scene di vita quotidiana orientale, uomini e donne abbigliati alla “cinese”, che passeggiano tra architetture esotiche, giardini e padiglioni.
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